Dinosauri

I DINOSAURI SAUROPODI

I saurischi (sauropodi) detengono il record assoluto nelle dimensioni per un vertebrato terrestre; solo le grandi balene possono competere con loro, anche se per i cetacei il problema del peso è risolto dal principio di Archimede: è l'acqua a sostenere il loro corpo. I colossi erbivori invece scaricano il loro peso sul terreno attraverso gli arti, da qui l'esigenza di zampe mostruosamente colossali.

I COLOSSI ERBIVORI

I sauropodi derivano dai prosauropodi, un gruppo di saurischi bipedi vissuti nel triassico; questi animali erano ancora parzialmente carnivori, mentre i sauropodi presentano un'alimentazione strettamente erbivora.
A differenza degli altri dinosauri, questi erbivori ritornarono a camminare su quattro zampe, ma il minore sviluppo degli arti anteriori rivela la loro origine da forme bipedi.la posizione quadrupede, l'alimentazione erbivora e la grande disponibilità di cibo, portò ben presto al gigantismo. Il Diplodocus, il Brontosaurus pesavano decine di tonnellate; il record però sembra appartenere al Brachiosaurus che forse raggiungeva e superava le 100 tonnellate. Sorge subito un enigma: per quanto le zampe fossero potenti e forti - alcuni femori superavano i 2 metri di lunghezza con oltre cinquanta centimetri di diametro - non si ritiene che fossero in grado di sopportare a lungo un carico di 50-60 tonnellate. Soprattutto se si tiene conto che, quando un quadrupede si muove, il suo peso poggia solo su tre zampe, essendo ora l'una, ora l'altra delle quattro sempre sospesa, e se si considera che quelle posteriori ricevono il carico maggiore. Da qui l'ipotesi che questi animali conducessero una vita prevalentemente anfibia per scaricare il peso del loro corpo in acque sufficientemente profonde.

COSA MANGIAVANO: BRUCARE LE ALGHE

Il secondo enigma, non meno misterioso, è la dieta di questi colossi. Innanzitutto in molte specie la testa era incredibilmente piccola per cui non si comprende come il dinosauro riuscisse a inghiottire l'enorme quantità di cibo necessaria al suo corpo smisurato.
Inoltre se i sauropodi, conducendo una vita anfibia, si alimentavano di alghe o di piante lacustri, sorge un ulteriore, complicato problema, perché le alghe, se da un lato sono facilmente digeribili, dall'altro sono poco nutrienti per l'alto contenuto d'acqua. Attraverso la piccola bocca sarebbe dovuta passare una quantità ancora maggiore di cibo!

BRUCARE GLI ALBERI

Il problema è così complesso che alcuni ricercatori hanno abbandonato l'idea dei sauropodi anfibi per fare altre ipotesi. Ad esempio si è pensato che questi colossi si muovessero fuori dall'acqua e utilizzassero il lungo collo per brucare le cime degli alberi, ove i teneri germogli potevano offrire un più ricco alimento. L'ipotesi è interessante, peccato che trascuri due difficoltà: la prima, che abbiamo già considerato, è legata al problema del peso, la seconda alla pericolosità estrema, per quei giganti erbivori, lenti e pigri, del vivere sulla terraferma in stretto contatto con i terribili carnivori; l'acqua dunque doveva essere anche un sicuro rifugio per i sauropodi.

LA DENTATURA

Ci si aspetterebbe di trovare nella bocca dei sauropodi una dentatura adeguata a un'alimentazione erbivora, invece questi misteriosi animali presentano un'altra sorpresa: sono quasi sdentati! I pochi denti posti all'estremità del muso, sono dei cilindretti rivolti in avanti, adatti certamente a strappare vegetali, ma pochi per volta.
Vi è chi prospetta una dieta diversa basata sui molluschi strappati dal fondo e schiacciati con quegli strani denti. L'ipotesi però è da scartare poiché non sono mai state trovate delle grandi quantità di gusci frantumati di molluschi nei luoghi abitati dai sauropodi.
Accanto allo scheletro di questi animali sono stati rinvenuti invece dei sassi sferici, chiamati gastroliti, forse provenienti dallo stomaco di questi dinosauri.
È probabile quindi che, come gli uccelli, i sauropodi possedessero uno stomaco in grado di masticare con l'aiuto di pietre e sassi.

IL CERVELLO

Il controllo di quella enorme massa di carne era affidato a un cervello del tutto particolare, anzi a tre cervelli. In corrispondenza infatti dell'attacco degli arti anteriori e posteriori il midollo spinale è molto ingrossato, mentre il vero cervello è piccolissimo, racchiuso dentro alla minutissima testa. Considerate le dimensioni del loro corpo, questi giganteschi erbivori avrebbero dovuto avere un cervello in proporzione, invece il volume del loro cranio è incredibilmente basso. È difficile immaginare un barlume di intelligenza in questi animali; forse erano delle enormi e totalmente stupide macchine che continuamente trasformavano dei vegetali in carne. Così strutturati, i sauropodi erano fragilissimi, la loro esistenza era legata a troppe circostanze favorevoli - grandi quantità di cibo e di acqua - per cui non stupisce la loro scomparsa, avvenuta al mutare dell'ambiente, e, con la loro, quella dei grandi carnivori.

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